La Congiura dei Fieschi

Nella Genova del Cinquecento, una città dominata dal potere della famiglia Doria, si consumò un episodio drammatico: la Congiura dei Fieschi. Questo tentativo di colpo di stato, orchestrato dal giovane Gian Luigi Fieschi, fallì con conseguenze disastrose per la sua casata e per gli equilibri della Repubblica. Ma cosa spinse i Fieschi a sfidare il potere dei Doria? E come si svolse la notte che avrebbe potuto cambiare per sempre la storia di Genova?

Il contesto: Il dominio dei Doria

Nel XVI secolo, Genova era sotto il controllo della potente famiglia Doria, guidata dal celebre ammiraglio Andrea Doria. Con la riforma del 1528, Doria instaurò un nuovo sistema di governo oligarchico, escludendo molte famiglie nobiliari dai vertici del potere. Tra queste, i Fieschi, una delle casate più influenti della città, iniziarono a nutrire un crescente malcontento nei confronti del governo doriano.

La famiglia Fieschi vantava origini antichissime ed era legata al papato e all’aristocrazia feudale, possedendo vasti territori tra Liguria ed Emilia. Gian Luigi Fieschi, giovane ambizioso e carismatico, decise di sfruttare questo scontento per ribaltare l’ordine costituito e restituire alla sua famiglia l’influenza perduta.

La notte della congiura: 2-3 gennaio 1547

La congiura venne attentamente pianificata: Gian Luigi Fieschi radunò un gruppo di fedeli, tra cui nobili genovesi e mercenari, e organizzò l’azione per la notte tra il 2 e il 3 gennaio 1547. Il piano prevedeva di prendere il controllo della città catturando le galere doriane ormeggiate nel porto  assassinando Giannettino Doria, nipote ed erede di Andrea Doria.

Giannettino Doria era considerato un politico arrogante e impopolare, e la sua eliminazione era fondamentale per il successo della congiura. Tuttavia, la notte prese una piega inaspettata: mentre si preparava a salire su una delle galee per assumerne il controllo, Gian Luigi Fieschi scivolò in mare con tutta la sua pesante armatura e annegò. Senza il suo leader, i congiurati si disorientarono e il piano andò in frantumi.

Le conseguenze: la vendetta dei Doria

All’alba, Andrea Doria reagì con ferocia. I congiurati vennero catturati e giustiziati, i beni dei Fieschi confiscati e il loro palazzo raso al suolo per ordine del governo. La famiglia, un tempo tra le più potenti di Genova, venne cancellata dalla scena politica.

La repressione della congiura segnò un’ulteriore consolidazione del potere doriano, rafforzando la stabilità del governo oligarchico per i decenni successivi.

La Congiura dei Fieschi è rimasta nella memoria collettiva come un simbolo dell’eterna lotta per il potere a Genova. L’audacia di Gian Luigi Fieschi e la tragica ironia della sua morte hanno ispirato numerosi racconti storici e letterari, tra cui il celebre dramma di Friedrich Schiller, Die Verschwörung des Fiesco zu Genua (1783).

Ancora oggi, le rovine di alcune proprietà fieschine ricordano il fallimento di una ribellione che avrebbe potuto cambiare per sempre il destino della Repubblica di Genova.

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