Guglielmo Embriaco: il genovese che portò Genova in Terrasanta
Figura cardine nella storia medievale genovese, è un simbolo dell’ingegno e dello spirito imprenditoriale della sua città, discendente della potente famiglia degli Embriaci, il suo nome è strettamente legato alla Prima Crociata e alla conquista di Gerusalemme nel 1099.
L’uomo e il contesto storico
Nel contesto delle Crociate, movimento epocale che intrecciava fede, politica ed economia, Guglielmo Embriaco si distinse per le sue capacità strategiche e tecnologiche. Nato nella seconda metà dell’XI secolo, probabilmente nell’ultimo trentennio, apparteneva a una nobile famiglia genovese, la sua partecipazione alla Prima Crociata non fu solo un atto di fede, ma anche una mossa lungimirante per rafforzare l’influenza genovese nel Mediterraneo.
Quando i crociati, sotto il comando di Goffredo di Buglione, giunsero alle mura di Gerusalemme, si trovarono di fronte a un ostacolo apparentemente insormontabile: le possenti difese della città e la scarsità di risorse. Fu qui che entrò in scena Guglielmo Embriaco con la sua flotta, ancorato a Giaffa con due galee (secondo altre fonti, sei o nove navi), prese una decisione dettata dall’urgenza di aggirare un imminente attacco egiziano, che si rivelò fu fondamentale per il successo dell’assedio.
L’ingegno genovese al servizio delle Crociate
L’idea geniale della sua impresa, che lo rese celebre, fu quella di smontare le navi per ricavarne il legno necessario a costruire torri e altre macchine d’assedio questa soluzione, frutto dell’esperienza genovese nella cantieristica navale, permise ai crociati di superare le mura di Gerusalemme il 15 luglio 1099, l’Embriaco acquisì così il soprannome di “Testadimaglio” (Caputmallei), che celebrava il suo ruolo di liberatore del Santo Sepolcro.
L’intervento genovese dimostrò come il successo militare dipendesse anche dalla tecnologia e dalle competenze navali. In cambio del loro contributo, i genovesi ottennero importanti privilegi commerciali e fiscali nel neonato Regno di Gerusalemme, consolidando la presenza ligure in Terrasanta. Dopo la presa di Gerusalemme, Embriaco e i suoi uomini presero parte a una grande battaglia navale contro gli egiziani al largo di Ascalona il 12 agosto 1099.
La Torre degli Embriaci
Il ricordo di Guglielmo Embriaco è ancora vivo a Genova, grazie alla Torre degli Embriaci, unica sopravvissuta tra le torri medievali della città, simbolo del potere e dell’influenza della famiglia, domina il centro storico e testimonia l’eredità culturale e architettonica del periodo.
Guglielmo Embriaco incarna perfettamente lo spirito di Genova: città di navigatori, mercanti e innovatori. La sua storia non è solo un capitolo delle Crociate, ma anche un esempio di come l’ingegno e la determinazione possano cambiare le sorti di eventi epocali. Oggi, ricordare la sua figura significa celebrare il ruolo di Genova nella storia del Mediterraneo e nella costruzione del mondo medievale.