Produzione di tessuti a Genova: Intrecci preziosi del nostro territorio

In occasione della Festa dei Lavoratori, ci immergiamo nel mondo dell’artigianato tessile ligure, dove la maestria e la passione si intrecciano per creare opere uniche, ricche di tradizione.

Il nostro capoluogo attrae visitatori da tutto il mondo per il patrimonio umanistico, i palazzi storici e la cucina del territorio, ma sono molte le eccellenze custodite dagli artigiani delle nostre terre. Tra queste c’è la produzione di tessuti preziosi: Genova è rinomata per la produzione di stoffe pregiate, come il pizzo, la seta ed il velluto.

La Superba è storicamente legata alla produzione di tessuti di alta qualità: in epoca medievale e rinascimentale Genova era già uno dei principali centri tessili di tutta Europa grazie alla posizione strategica, al commercio delle stesse e alla cura degli artigiani.

In particolare, il pizzo genovese è considerato tra le forme più raffinate ed artistiche a livello mondiale: le merlettaie genovesi svilupparono tecniche e stili unici nel corso dei secoli, creando vere e proprie opere d’arte di straordinaria bellezza e complessità. Questo particolare mercato ha contribuito a rafforzare la reputazione della nostra città come centro di eccellenza artistico-culturale.

Non solo pizzo: va menzionata anche la produzione di seta e velluto in Liguria. In particolare, nel XVII e XVIII secolo proprio a Genova c’erano filande e stabilimenti di tessitura per abiti, arredi ed altri beni di lusso. Il velluto genovese, inoltre, era rinomato per la morbidezza e lucentezza, difficilmente equiparato da altri centri di produzione.

Fortunatamente l’arte tessile è stata conservata e tramandata: Zoagli è rinomata per la produzione di velluti, mentre Lorsica è famosa per i damaschi, entrambe località dove ancora oggi vengono realizzati materiali pregiati seguendo i metodi artigianali tradizionali.

Prima dell’invenzione del telaio jacquard da parte di Joseph Marie Jacquard, i disegni sul tessuto venivano eseguiti manualmente. La maestria dei tessitori di Lorsica consisteva nel manipolare abilmente i fili, quasi come burattinai: i telai venivano azionati manualmente dal tessitore con l’assistenza di due aiutanti, che operavano il dispositivo per regolare i fili dell’ordito, basandosi su uno schema detto “messa in carta” per delineare il disegno del tessuto.

La tradizione tessile genovese è un tesoro culturale radicato nella storia della regione. È possibile visitare il Museo del Damasco a Lorsica per approfondire la conoscenza di questa eredità preziosa, che testimonia autenticità e bellezza della nostra identità.

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